Il Canaiolo di Ormanni è vestito di un'etichetta splendidamente evocativa: un mazzo di viole spontanee, primo tra i descrittori floreali di questo vino dall'interessante leggiadria. Quest'uva è tradizionalmente utilizzata nel taglio del Sangiovese per gli uvaggi di Chianti e Chianti Classico, ma ha esiti da esplorare quando vinificato in purezza,esiti che l'azienda indaga ormai da tempo, con successo. La tenuta Ormanni, da oltre duecento anni di proprietà della famiglia Brini Batacchi, è stata nei secoli precedenti la tipica dimora di campagna e podere agricolo alla maniera toscana: produceva vino, olio, cereali, legna da ardere e da opera, aveva allevamenti zootecnici, un mulino, un frantoio e una produzione di alcol dalla distillazione dei frutti del corbezzolo. È con l'Ingegnere Paolo Brini Batacchi che, a inizio anni Sessanta, l'azienda si modernizza passando dalla coltura promiscua a quella specializzata di vigneti e oliveti, e dalla mezzadria alla conduzione diretta. Le uve di Canaiolo vengono finificate e affinate completamente in acciaio, per la più franca e fedele espressione di vitigno e territorio.

CANAIOLO ORMANNI: LA DEGUSTAZIONE

Il Canaiolo di Ormanni si presenta rosso rubino chiaro, dai violacei riflessi di gioventù. Al naso invita al relax con appaganti note di sciroppo di lampone, fragolina di bosco, viola, rosa, timo e mentuccia. Il sorso è fresco, dal tannino setoso, una punta di gradevole sapidità e ritorni di frutto. Dalla beva pericolosamente agile, è perfetto a merenda con la tradizionale Finocchiona toscana.