Il Dolcetto d'Alba di Giuseppe Rinaldi nasce dai vigneti con i terreni più votati alla coltivazione di questa varietà tradizionale: Brunate, Cannubi-San Lorenzo e Ravera. Il suolo è composto da marne fossili, formazioni gessoso-solfifere e pietra arenaria; il clima è temperato freddo, grazie alla funzione di protezione esercitata dalla catena alpina e dalle correnti umide e miti derivanti dal Mar Ligure. Questa varietà, dall'interessante dotazione tannica e in grado di invecchiare oltre le aspettative, non è semplice da coltivare: è molto sensibile alla peronospora, all'oidio e al disseccamente del rachide; inoltre in fase di vinificazione tende alla riduzione, quindi richiede attenzioni maggiori in più momenti. L'azienda lavora da anni secondo un approccio che va un poco oltre il biologico, con la riduzione graduale e costante della quantità di rame impiegata nei trattamenti. Le uve, raccolte quando all'assaggio sono pronte, aldilà dei parametri tecnologici, fermentano spontaneamente macerando sulle bucce in acciaio per circa 2 settimane, poi il vino affina per 12 mesi in botte di rovere di Slavonia da 33 hl .

DOLCETTO D'ALBA GIUSEPPE RINALDI: LA DEGUSTAZIONE

Il Dolcetto d'Alba di Giuseppe Rinaldi ha colore rubino intenso e fitto. Al naso profuma di lampone, mora, composta di ciliegie, rosa macerata, noce moscata e balsami boschivi. In bocca ha profilo tannico deciso, grande freschezza e buona persistenza. Vino che chiama senza dubbio la cucina tradizionale di regione, ad esempio il risotto con la salsiccia di Brà.