Filare Bianco di Gandin nasce in una zona altamente vocata alla viticoltura di qualità grazie alle sue caratteristiche pelimatiche. Il terreno mediamente profondo presenta giacimenti calcarei del fiume Isonzo mentre l’aria beneficia delle brezze del Golfo di Trieste che la rende secca e priva di umidità. Infine, nel periodo di maturazione delle uve, il vento di Bora delle Alpi provoca grandi sbalzi termici, importanti per fissare l’acidità e conferire aromaticità ed eleganza ai vini. Questo vigneto misto di mezzo ettaro è stato impiantato tra il 1988 e il 1991: sono presenti Tocai friulano, Chardonnay, Sauvignon e Verduzzo. Le uve intere sono sottoposte a pigiatura lenta e fatte macerare per 4 ore. Il mosto così ricavato viene posto a fermentare in acciaio inox per 22 giorni a temperatura controllata di 14 °C. Il 60% del vino rimane ad affinare in serbatoi d’acciaio inox per almeno 14 mesi, il restante riposa in barrique, con frequenti bâtonnage; l'affinamento si protrae poi in bottiglia per altri 4.

FILARE BIANCO GANDIN: LA DEGUSTAZIONE

Filare Bianco di Gandin si presenta giallo paglierino dai riflessi dorati. Al naso è ricco di profumi floreali con note di camomilla e timo, seguono sensazioni balsamiche e di agrumi maturi, chiude una leggera sfumatura di salsedine. In bocca l’impatto è pieno e avvolgente, dall’acidità vivace, una buona mineralità e allungo lievemente noisette. Ottimo col coniglio alla cacciatora in bianco.