Ivag di Cascina degli Ulivi è un vino bianco che Stefano Bellotti ha "volutamente declassato" da DOC a vino da tavola, nel suo non volersi piegare alle logiche dei disciplinari, ritenuti difformi dal suo pensiero e schiavi del mercato. Per questo motivo non compaiono in etichetta (e non possono in teoria essere dichiarate) le uve che lo compongono. Cascina degli Ulivi, prima nella figura rivoluzionaria e provocatoria di Stefano, oggi con l'erede del suo pensiero, la figlia Ilaria, coltiva principalmente uva Cortese, poi Moscato, Traminer, Sauvignon Blanc, Ancellotta, Barbera, Dolcetto e Merlot; nonostante l'azienda risieda nei confini della denominazione Gavi, come accennato sopra, nessuno dei vini è etichettato come tale. Siamo al confine tra Piemonte e Liguria, a Novi Ligure, i terreni sono argille acido-ferrose, non generose e difficili da coltivare. Negli anni prende sempre più forma l’idea di azienda autarchica che Stefano sognava: insieme al vigneto infatti convivono campi a seminativo, boschi, frutteti, un orto e un allevamento bovino di razza Cabannina, per supportare il lavoro in Agriturismo. Le vigne che generano Ivag, 5 ettari totali, hanno circa 60 anni; le uve sono pigiate, diraspate e fermentate spontaneamente in botti di rovere da 25 hl, dove poi proseguono l'affinamento per 12 mesi. In nessuna fase è aggiunta solforosa.

IVAG CASCINA DEGLI ULIVI: LA DEGUSTAZIONE

Ivag di Cascina degli Ulivi si presenta color paglierino antico. Al naso ha leggiadria e profondità, con note di biancospino, susina gialla, gesso e richiami lievemente salmastri. In bocca è dissetante, dalla freschezza abbracciata alla mineralità e la beva scorrevole. Perfetto l'abbinamento con la Mesc-ciúa spezzina, la zuppa che scalda da generazioni i portuali: ceci, fagioli e farro.