La Malvasia di Škerk è una delle espressioni più belle e profonde di questo vitigno. Siamo sull'altipiano carsico, a 250 metri di altitudine; i circa 7 ettari totali di vigna posti in zone impervie e difficili da lavorare, sono divisi tra i vitigni tradizionali (Vitovska, Malvasia e Terrano) e qualche internazionale (Pinot Grigio e Sauvignon), e penetrano un terreno povero, costituito da terra rossa ricca di ferro e sassi di roccia calcarea. Il clima è invece mite, l'influsso del mare è infatti importante, siamo a pochi km in linea d'aria dal Golfo di Trieste, il punto più a nord nel quale si spinge il mar Mediterraneo. La Malvasia fermenta spontaneamente in botti di legno e macera circa 10 giorni sulle bucce, poi il vino affina 24 mesi sempre in botti di rovere. Nessuna chiarifica o filtrazione è effettuata prima dell'imbottigliamento. Come in vigna, anche in cantina l'approccio è sostenibile e rifugge l'ausilio della chimica; le condizioni microclimatiche degli ambienti, la cantina è scavata nella roccia, garantiscono le corrette temperatura e umidità.

MALVASIA ŠKERK: LA DEGUSTAZIONE

La Malvasia di Škerk si presenta in veste oro luminosa. Al naso invita con eleganti sensazioni balsamiche, mentolo e resina di pino in primis, poi con richiami agli agrumi canditi, all'albicocca e all'erba pesca, e ancora macchia mediterranea e fiori di campo. In bocca è freschezza e salmastro, lunghezza e speziatura. Interessante l'abbinamento con il Bagoss, un formaggio lombardo a medio lunga stagionatura, il cui latte viene profumato con zafferano, oppure, per rimanere sul mare locale, con la granseola.