Il Pinot Nero di Bressan è un vino che non lascia indifferenti, mai. Anzi, è più appropriato dire che a ogni stappo suscita nuova curiosità, nuovo entusiasmo. Siamo tra il comune di Mariano del Friuli e quello di Farra d'Isonzo, dove i terreni sono ruvidi, ghiaiosi, poveri di sostanza organica, e la vite ha uno sviluppo vegetativo e una produttività ridottissimi. I pendii del Collio degradano per aprirsi nella valle del fiume Isonzo, in un angolo di terra protetto a Nord dalle Alpi ed aperto a Sud ai venti caldi del mare Adriatico, condizioni che garantiscono la salubrità delle piante. La filosofia dei Bressan è da sempre quella di prendersi cura della terra e della vigna, con l'ausilio di una minuscola quantità di rame e zolfo, poi semplicemente accompagnare il frutto, quindi il vino, nel suo specifico personale percorso di trasformazione. Le uve sono raccolte a mano, diraspate delicatamente e fermentate lentamente, prima a lungo con le bucce, poi ancora, una volta svinato. L'affinamento avviene tra acciaio, fusti di rovere da 2000 litri e bottiglia.

PINOT NERO BRESSAN: LA DEGUSTAZIONE

Il Pinot Nero di Bressan è rosso rubino con sfumature granato. Al naso è inebriante, dal carattere quasi curativo: investe con balsami di alloro, fuoco di legna, composta di more selvatiche, note ematiche e pepe nero. In bocca ha equilibrio, sale, freschezza agrumata e tannino saporito; buonissimo e originale, merita l'assaggio da solo, poi la compagnia di carne profumata, ad esempio i Ćevapčići, polpette speziate di origine serba.