Ronco della Torre di Torre Rosazza e un Colli Orientali del Friuli a base di Merlot per l'85% e Pignolo, uva antica ritrovata e salvata proprio nell’Abbazia di Rosazzo, per il 15%. È prodotto a partire dalla vendemmia 2019 sui terrazzamenti a 200 metri di altitudine delle colline di Manzano, qui la “Ponca” è l’elemento tipico del suolo: una formazione sedimentaria costituita integralmente da marna argillosa alternata a strati di arenaria; la "ponca" presenta bassa fertilità e buona capacità di trattenere l'acqua. La sistemazione dei vigneti in terrazze, i Ronchi (sommità delle alture) e la perfetta esposizione permettono la maturazione completa delle uve. La ventilazione è buona grazie alla bora e ai venti provenienti dal Mar Adriatico; l'importante escursione termica fra il giorno e la notte rende le uve più aromatiche e zuccherine. La vendemmia è condotta in leggero ritardo per concentrare il colore e ammorbidire i tanini, soprattutto per quanto riguatda il Pignolo. Le uve vengono selezionate in pianta e vinificate separatamente in fermentini di acciaio a temperatura controllata. Dopo la malolattica e l'assemblaggio, il vino affina in barrique di rovere francese per almeno 24 mesi, seguiti da ulteriori 6 in bottiglia.

RONCO DELLA TORRE TORRE ROSAZZA: LA DEGUSTAZIONE

Ronco della Torre di Torre Rosazza è rubino profondo dai bagliori violacei. Al naso è un’espolosione di frutta a bacca nera: mora, mirtillo, richiami di marasca, seguita da note balsamiche, erbe officinali e cenni di sottobosco. In bocca è ampio, morbido, ricco di frutto, dal tannino maturo e una certa freschezza. Vino da carni, sia bianche che rosse, dal gusto importante e accompagnate da salse, ad esempio il coniglio in tegame su fondo scuro, oppure la guancia di manzo brasata.