PERCHÉ È UTILE? 

Ogni vino ha una sezione chiamata Griglia di Degustazione di Etilika. La finalità della Griglia di Degustazione è di permettere di visualizzare rapidamente le caratteristiche principali di un vino così da facilitare, quanto più possibile, la scelta di acquisto.

Nella Griglia di Degustazione sono evidenziati alcuni parametri che si riferiscono ai profumi, al gusto ed al vino in generale, utili a fornire una sua descrizione visiva immediata, chiara e sintetica.

Per ciascun parametro abbiamo applicato un sistema di punteggio da 0 a 5 (dove 0 è l’assenza totale di una determinata componente e 5 è la sua massima presenza) che permette di facilitare la ricerca di un vino sulla base delle caratteristiche desiderate.

CARATTERISTICHE:

A) Gusto

  • Dolcezza: è la sensazione derivante dalla presenza di residui zuccherini. Si percepisce chiaramente quando non tutto lo zucchero si è trasformato in alcol per opera dei lieviti. Il gusto del vino risulta essere quindi dolce, tendente al dolce o abboccato.
  • Acidità: è un elemento importantissimo per l’equilibrio di un vino e, in giusta misura, vivacizza il colore, dona freschezza al sapore, stimolando la salivazione, e favorisce la conservazione. I non esperti spesso associano l’acidità a un difetto, invece non è assolutamente così. Chiaramente se ha una fortissima componente acida e non ha nessuna delle altre caratteristiche c’è uno squilibrio, ma questo vale per tutte le componenti di un vino.
  • Sapidità: è la sensazione di salinità e freschezza che deriva dalla presenza di sali minerali nel vino. La sapidità e l’acidità (ed in parte anche la mineralità) costituiscono la spina dorsale gustativa di un vino e permettono di apprezzarne la personalità
  • Mineralità: si intende l’insieme di sensazioni che vengono conferite al vino da sostanze minerali o che ne ricordano i sentori. La mineralità può essere considerata come il tratto caratteriale che indica la zona di produzione del vino. Il terreno dove nasce è infatti uno dei principali responsabili di questa caratteristica, così come il vitigno. Può arricchire il vino con sfumature di freschezza, polposità, aromi riconducibili alla terra piuttosto che alla roccia, pietra focaia, grafite e anche all’affumicatura.
  • Tannicità: è la sensazione di astringenza sulla lingua, all’interno del palato e dietro le labbra quando si assaggia un vino rosso. Si ritrova nei vini ricchi di tannino, una sostanza polifenolica che può derivare dai raspi, dalla buccia dell’acino, dai vinaccioli e dal legno delle botti in cui il vino viene invecchiato. I grandi vini rossi pregiati sono vini tannici.
  • Corpo: si dice che un vino ha corpo o è corposo quando la sua struttura ha particolare rilievo per armonica ricchezza di alcol e materie estrattive, è pieno, robusto, ben strutturato e gradevole al palato.
  • Alcolicità: è quella sensazione pseudo-calorica di alcol che si percepisce all’assaggio. É data in parte dalla gradazione alcolica del vino, ma non c’è sempre una correlazione diretta tra gradazione alcolica e sensazione di alcolicità. Ci sono dei vini con gradazioni alcoliche elevate ma che in bocca non si percepiscono.
  • Persistenza: il tempo durante il quale l’aroma (o gusto) di un vino permane in bocca, con uniforme intensità, una volta degustato. 

B) Olfatto: 

  • Intensità: è la forza con cui i profumi (o aromi, bouquet) del vino si esprimono. Quanto profuma il vino quando lo si odora.
  • Complessità: indica la ricchezza e la varietà di tutti i profumi che contraddistinguono il vino al naso. Se possiede un’ampia gamma di sfumature (frutta, fiori, spezie, erbe, ecc.) e non solo un profumo sarà un vino complesso.
  • Aromaticità: si riscontra nei vini che presentano spiccati e inconfondibili aromi delle uve da cui hanno avuto origine (definiti aromi primari). Generalmente sono forti sentori di erbe aromatiche come salvia, rosmarino, lavanda, bergamotto ma anche floreali come la rosa. Tra le varietà aromatiche troviamo il Gewurztraminer, Brachetto, la Malvasia, l’Aleatico e i Moscati, mentre, tra le varietà semiaromatiche, troviamo il Riesling, Sauvignon Blanc, Müller Thurgau, Glera, Kerner e Sylvaner ma anche rossi come Merlot, Cabernet-Sauvignon, Lagrein e Lacrima.
  • Fruttato: quando un vino sprigiona al naso piacevoli sentori di frutta (ad esempio di albicocca, agrumi, ciliegia, fragola, frutta esotica, come ananas, banana, mango, papaya, frutta secca come canditi, datteri, fichi, mandorla nocciola, noce, uva sultanina , lampone, mela, mirtillo, mora, pera pesca, prugna, ribes, susina visciola
  • Erbaceo: quando un vino al naso dona una sensazione come di erba fresca appena tagliata o sentori balsamici derivanti da erbe quali il finocchio selvatico, la menta, la salvia, il basilico ecc.
  • Floreale: quando un vino sprigiona al naso piacevoli sentori di fiori (ad esempio di acacia, di biancospino, di fior d’arancio, di fiori di campo, di gelsomino, di geranio, di rosa, di tiglio, di sambuco e di viola)
  • Speziato: si dice di un vino con un profumo che presenta aromi di una o più spezie (cannella, pepe nero, anice stellato, chiodi di garofano, vaniglia, noce moscata ed altri ancora, ma anche cacao, caffè tabacco. È una sensazione olfattiva che si coglie di regola nei vini evoluti di qualità.

C) Generale: 

  • Equilibrio: effetto di armonia, proporzione e reciprocità tra le diverse componenti organolettiche di un vino. Esprime equilibrio complessivo di tutti gli elementi del vino, sia a livello olfattivo sia gustativo.
  • Bevibilità: indica l’immediatezza nell’apprezzamento di un vino, la sua piacevolezza e la conseguente facilità di degustarlo.
  • Longevità: misura la capacità di un vino di durare nel tempo evolvendo e affinando i propri caratteri organolettici. E’ maggiore quando percepiamo sfumature fresche e giovanili, minore quando sono presenti note ossidative, cotte o molto mature.