La Grola di Allegrini nasce dall'omonimo podere a Sant'Ambrogio di Valpolicella; la tradizione narra che proprio su questa collina sia "nata" l'uva Corvina. I vigneti di quest'uva (presente nel vino al 90%) e di Oseleta furono impiantati tra il 1979 e il 1998 e sono attualmente allevati a guyot doppio. Siamo a un'altitudine di circa 300 metri sul mare, su terreni prevalentemente argillosi e calcarei, ricchi di scheletro e poveri di sostanza organica. Una volta in cantina, le uve subiscono una pressatura soffice, sono diraspate e vinificate a temperatura controllata in acciaio inox, con rimontaggi quotidiani. La successiva fermentazione malolattica è svolta in barrique, immediatamente dopo la frementazione alcolica. Il vino affina quindi oltre 16 mesi in barrique di rovere francese di secondo passaggio e per altri 10 mesi in bottiglia.

LA GROLA ALLEGRINI: LA DEGUSTAZIONE

La Grola di Allegrini è di un rosso rubino profondo. Al naso è scuro e insieme generoso, nelle note della frutta rossa sciroppata e delle spezie dolci, dei fiori acidi e dei balsami di liquirizia, del caffè e della nocciola tostata. Il sorso è morbido ma ben sostenuto dal tannino vellutato, fresco, lungo e saporoso. Ottimo con la guancia di manzo brasata.