Furore Bianco di Marisa Cuomo nasce da vigne aggrappate caparbiamente alla roccia dolomitico-calcarea. I terrazzamenti guardano a sud e si affacciano a strapiombo sul mare, tra i 200 e i 550 metri di altitudine, allevati come più conveniente secondo il micro lembo di terra che occupano, quindi talvolta a pergola, talvolta a raggiera, oppure a spalliera. Siamo a Furore, "il paese che non c'è": il suo abitato è sparso sui fianchi della montagna che scende vertiginosamente tra le onde; qui a pieno titolo si parla di viticultura eroica. Il blend di questo bianco è composto da Falanghina al 60% e Biancolella al 40%, entrambe uve tradizionali campane. Le uve, raccolte faticosamente a mano, dopo diraspatura e pigiatura vengono sottoposte a pressatura soffice. Il mosto fiore, dopo illimpidimento statico a freddo e inoculo di lieviti selezionati, fermenta alla temperatura di circa 15°C per 20-30 giorni; il vino quindi affina 4 mesi in serbatoi di acciaio inox.

FURORE BIANCO MARISA CUOMO: LA DEGUSTAZIONE

Furore Bianco di Marisa Cuomo ha colore giallo paglierino cristallino. Al naso ha eleganti note di macchia mediterranea, soprattutto finocchietto selvatico e timo, melone, bergamotto, fiori di zagara, acacia e gelsomino, il tutto in un confortante abbraccio salmastro. La bocca è fresca, ricca e morbida, dal vigore sapido e l'allungo sulle note di fiori macerati. Ottimo con le linguine alle vongole veraci.