Il Rosato di Bonavita è una delle sole due etichette aziendali, questa piccola azienda possiede, infatti, non più di due ettari e mezzo di vigneto tra i paesi di Faro Superiore e Cucuraci, tra i 250 e i 300 metri di altitudine. La scelta è quella di lavorare in agricoltura assolutamente naturale, nel rispetto dell'ambiente e delle vigne che arrivano agli 80 anni di età: nessun utilizzo di concimi chimici, apporto di sostanza organica attraverso sovesci di leguminose e graminacee; nessun utilizzo di erbicidi ed insetticidi; oculati interventi di potatura verde per limitare allo stretto necessario i trattamenti antiparassitari (bassi dosaggi di rame e zolfo); diradamento dei grappoli in eccesso, se necessario. Le uve di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera sono vendemmiate tra la prima e la seconda decade di ottobre e macerate per circa 12 ore, dopodiché sono fermentate in acciaio. L'affinamento si protrae per 6 mesi, sempre in acciaio.

ROSATO BONAVITA: LA DEGUSTAZIONE

Il Rosato di Bonavita entra nel bicchiere con un bel colore rosso lampone brillante. Al naso è ricco di frutti rossi e di fiori acidi, con richiami al pompelmo rosa e alle erbe mediterranee. La bocca è fresca, sapida, lievemente tannica e aromaticamente in linea col naso. Da assaggiare accompagnato a del carpaccio di manzo marinato.